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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Associazioni, addio via San Quirino: tra due settimane parte il trasloco

A partire dal primo giugno i sodalizi che fanno volontariato nel prefabbricato si sposteranno in via Grado

Si partirà tra un paio di settimane nel trasloco delle associazioni di volontariato dal prefabbricato di via San Quirino. I sodalizi sono stati sfrattati per fare posto a un parcheggio per 63 automobili, che sarà a servizio della rinnovata ex-fiera, una volta ultimati i lavori. Dopo mesi di tensione tre le 11 associazioni che popolano il prefabbricato e l'amministrazione comunale, adesso è ufficiale la data di inizio dello sgombero. 
Coincide con l'avvio del contratto di affitto dello stabile di via Grado, dove c'erano le suore Elisabettine, dove saranno spostati tutti gli occupanti del prefabbricato, oltre alle associazioni d'arma delle casette di via Molinari, le associazioni sportive dell'ex fiera e il centro anziani di via Piave a Torre. 
Sarà un passaggio graduale che vedrà in primis il trasloco delle associazioni di via San Quirino, e successivamente le altre. 

La soluzione di via Grado è temporanea. Il Comune pagherà un affitto di 78 mila euro all'anno per almeno due anni, poi si vedrà. L'assessore ai Lavori Pubblici, Andrea Cabibbo, ha abbandonato il ruolo e quindi il progetto per seguire le sue ambizioni politiche e fare il consigliere regionale a Trieste. La patata bollente passerà in mano al successore, Giuseppe Verdichizzi. 

Secondo le idee dell'amministrazione comunale, le associazioni del prefabbricato - tutte impegnate nel sociale - dovrebbero trovare posto nell'attuale comando dei vigli urbani, che si trova nell'ex scuola di via Oderzo, a Borgomeduna, quando la polizia locale si trasferirà nei locali che erano del provveditorato agli studi in via Concordia. 
La struttura sarebbe sicuramente adatta e sufficientemente spaziosa per gli utilizzi dedicati. Il problema - grosso - è la collocazione: la volontà della giunta Ciriani è di spostare le associazioni da Pordenone Nord alla zona Sud, tra l'altro in un meandro di piccole vie dove il trasporto pubblico non può arrivare e che lo stesso sindaco ha definito «francamente inaccessibile».
Un dettaglio non trascurabile considerando utenti che non hanno la patente di guida e in diversi casi problemi di mobilità. 

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